CCP

martedì 24 dicembre 2013

Ci ha lasciati Mamma ANITA Ramelli.

 
Mamma ANITA Pozzoli RAMELLI ha raggiunto il suo SERGIO. Donna Anita era genuinamente lombarda, forte quanto schiva, rimasta sempre fedele, non solo al ricordo del figlio martire, ma, anche nei momenti più difficili, alla vecchia Fiamma, alle idee ed ai valori di Sergio. Mamma Anita si preoccupava sempre per i giovani militanti come fossero tutti figli suoi, invitandoli a stare uniti e sereni, e tale spontaneo affetto materno era ovviamente ricambiato, creando così un profondo ed autentico legame di comunità e di cameratismo. La destra sociale italiana ha perso uno dei più importanti simboli della propria martoriata storia di militanza e fedeltà. Per tutta la nostra comunità sarà un Natale più triste. RIP

venerdì 20 dicembre 2013

2014: anno di lotte e di vittorie!

 

 


SOLSTIZIO d'INVERNO 2013


 

 

 
 
SOLSTIZIO d’INVERNO 2013
“Nessuno può impedire al Sole di risorgere…”


Abbiamo attivamente sostenuto la sacrosanta protesta dei Forconi contro questo governo delle tasse e contro questa Europa delle banche. Continuiamo a collaborare con il Centro Studi Patria e Libertà di Fernando Crociani Baglioni e con la Fondazione per l’Europa dei Popoli di Mario Borghezio. Guardiamo con antico affetto alla destra radicale ed alla Fiamma Tricolore, con disincanto e sempre maggior distacco agli ex colonnelli di Alleanza Nazionale, con crescente interesse alla nuova Lega di Matteo Salvini ed alla Fondazione Ricostruiamo il Paese di Flavio Tosi (sostenuta da Progetto Nazionale di Piero Puschiavo). Il nostro modello politico di riferimento rimane il Front National francese di Jean Marie e Marine Le Pen, il nostro obbiettivo quello di costruire, anche in Italia, un grande movimento (sociale, nazionale, popolare e identitario) che ci difenda veramente dalla plutocrazia mondialista. Il Comitato Destra per Milano rimane, quindi, autonomo ed apartitico, e continuerà, in maniera assolutamente indipendente e trasversale, a difendere i diritti e la sicurezza dei cittadini, la giustizia sociale, il benessere economico del nostro Popolo (con particolare attenzione alla tutela dei giovani e delle famiglie, delle imprese e della sana borghesia produttiva del nord), le nostre tradizioni e la nostra identità, la sovranità politica e monetaria della nostra Nazione. Continueremo a combattere, liberi, coerenti e determinati, senza padroni e senza padrini!

I nostri migliori AUGURI a tutti Voi ed ai Vostri cari, per un NATALE sereno, all’insegna della sobrietà e della TRADIZIONE, e per un nuovo anno di battaglie e di vittorie!



 Comitato DESTRA PER MILANO
Roberto Jonghi Lavarini e Mario Mazzocchi Palmieri
 
 
 

giovedì 19 dicembre 2013

ReAzione NazionalPopolare

 
 
Da sempre l'autentica aristocrazia è legata alla propria terra e difende la propria comunità. Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica, legale e pacifica, è per noi naturale. Bisogna dare risposte, soprattutto, al disagio delle giovani generazioni, che – specie gli intellettuali muniti di laurea, master e specializzazioni, col bagaglio dei sacrifici delle loro famiglie – hanno ripreso la via della emigrazione in quanto l'Italia, loro Patria, nega ai suoi figli il pane dell'oggi, la possibilità di costruirsi la famiglia, la casa, e le prospettive per il futuro. Oggi saremo con Calvani ma, domenica, accompagneremo gli altri "forconi" in Piazza San Pietro. Forte è la componente cattolica del movimento, che si riconosce nella Dottrina Sociale della Chiesa. Papa Francesco si è sempre dimostrato attento al mondo del lavoro ed al disagio degli ultimi della Terra, lontani e vicini. Darà loro e a noi tutti, la benedizione apostolica. Sempre con gli ultimi, oggi della società industrializzata occidentale cosiddetta opulenta che espelle i suoi figli. Condividiamo e sosteniamo le ragioni della protesta popolare dei "forconi" evocando le lotte degli oppressi di ogni epoca, così come fu nel nostro Risorgimento nazionale, contro il Governo delle tasse e l'Europa delle banche. Per questo oggi manifestiamo pacificamente e domenica saremo in Piazza San Pietro per ricevere la benedizione di Sua Santità Papa Francesco. La nostra è una adesione convinta ed una partecipazione discreta, da uomini della Tradizione, devoti cristiani e fedeli patrioti. Armati solo del tricolore glorioso dei nostri padri. Siamo e saremo in piazza solo con le bandiere tricolori della nostra amata Italia! Abbiamo visto agenzie ed articoli che strumentalizzano la nostra adesione alla protesta, ma ricordiamo a tutti che le famiglie storiche italiane hanno segnato il percorso e l’evoluzione dei nostri paesi, delle nostre città e della nostra nazione. E che l'autentica nobiltà del sangue, della scienza, della Chiesa, della cultura, della toga, dell’arte e del lavoro ha sempre difeso il popolo e lottato per le cause giuste e i diritti dei poveri e degli oppressi .
Fernando Crociani Baglioni
Presidente del Centro Studi Storici e Politici Internazionali 'Patria e Libertà'
 
 
Ah, serva Italia di Dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello......mai Padre Dante fu così attuale. In un momento di forte crisi economica e identitaria, sancito dal completo e totale abbandono del popolo Italiano, da parte di una classe politica e dirigente miope e assente, sono assolutamente solidale con il movimento dei Forconi, il Movimento della gente comune che ha e sta avendo il coraggio di imporre l'identità di Popolo Sovrano ad una Italia (delle Poltrone) troppo sottomessa alle regole Europee e che non riesce più a garantire il benessere degli Italiani; delle Famiglie; delle Imprese; delle classi meno abbienti e di chi dopo una vita di lavoro e sacrifici è costretto a rovistare nei cassonetti per mettere insieme il pranzo con la cena. È giunto il momento che il Popolo Sovrano, decida senza se è senza ma, da chi deve essere governato. È giunto il momento che l'Italia si svegli dal Suo torpore e torni ad essere l'Italia che tutte le culture e società civili del Mondo ci hanno sempre invidiato....
Antonino d'Este Orioles
 
 
“Vento del Sud – Invito alla Rivolta”
E’ lo slogan della battaglia meridionalista a favore del mondo rurale che da anni conduco contro i potentati. Non sono di destra, di sinistra o di centro. Desidero solamente in spirito di servizio per l’Europa, scrivere alcune verità, che spero possano essere utili a favorire la ripresa economica e morale del nostro continente. La verità rimane la grande arma di cui si serve la libertà per difendere se stessa. La verità sveglia chi dorme, mette l’uomo di fronte alla propria coscienza, stende davanti ai potenti il corpo agonizzante dell’Italia, coperta dal superfluo e priva di ciò che è veramente necessario. Vi è tanta gente che vuole conoscere la verità, la gente che lavora, che fa il proprio dovere, che crede ancora nel futuro del nostro Paese. Dobbiamo dimostrare al mondo intero che la nostra comunità nazionale, per quanto mal governata e peggio amministrata, possiede enormi risorse di inventiva, di intelligenza e una grande voglia di lavorare. C’è ancora un’Italia che pretende di vedere meglio impiegati i propri risparmi, che non può tollerare la moltiplicazione degli sprechi, né l’impunità di chi ne è responsabile. Qualcuno spera, ipnotizzando il popolo, di fargli chiudere gli occhi perché non veda quanto è grande la falla sulla chiglia. Vorrei essere tra quegli uomini liberi e indipendenti a far capire quanto questa falla è ampia, e voglio farlo a qualunque costo, indicando i responsabili senza riguardo per nessuno, perché oggi come ieri in Italia si può rubare, corrompere e sprecare denaro dei cittadini senza correre pericoli. Il solo pericolo che esiste è dire la verità. Dobbiamo comunque essere ottimisti per il futuro. Il Meridione prenderà coscienza meditando sulla sua rovina. Sono certo che saranno le giovani generazioni del Meridione, accantonando le volute, inattuali, artificiose divisioni di carattere ideologico, a intraprendere una rivolta ideale che riporterà libertà e giustizia in Italia. Dal Mezzogiorno si leverà alto il grido di dolore, ed ai meridionali tornerà la memoria storica e il senso di appartenenza al profondo Sud, e la consapevolezza di essere parte di quella terra che ha dato la civiltà al mondo.
SFORZA RUSPOLI, Principe Romano
 
Neofascisti, monarchici e nobili contadini: ecco la 'corte' dei Forconi
Destra radicale in piazza ma senza bandiere. Da Milano arriva l'incitamento a "Marciare su Roma come nel 1922". Con i Forconi anche i Monarchici Tradizionalisti
Una mobilitazione diversa e diversificata che ha creato spaccature, dubbi, paure ma che ha anche risvegliato interessi e partecipazioni di monarchici tradizionalisti e malinconici di tempi andati. Piazza del Popolo a Roma ha almeno cinquanta sfumature del tricolore: avvolti in bandiere non ci saranno soltanto i Forconi che hanno bloccato le strade del paese il 9 Dicembre. L'Italia ferma di quei giorni ricordava forse i tempi in cui "i treni arrivavano in orario"? Ma in qualche modo ha suscitato vecchie emozioni e resuscitato personaggi d'altri tempi. Ma andiamo con ordine. Le spaccature all'interno dei Forconi iniziavano a sentirsi anche tra i movimenti neofascisti. Calvani, leader e organizzatore della protesta, aveva parlato chiaro: “Casapound e Forza Nuova non manifesteranno assolutamente con noi”. Mariano Ferro e Lucio Chiavegato, del Coordinamento nazionale 9 dicembre, avevano paura di infiltrazioni e tensioni. Tutti gli organizzatori della protesta avevano poi preso le distanze da Corrado Zunino, che aveva espresso opinioni antisemite su cui era scattata una polemica con l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. All'estrema destra il dibattito altrettanto acceso: “Andremmo a manifestare anche se Casapound non esistesse” ha detto il vicepresidente di dell'organizzazione Simone Di Stefano, condannato pochi giorni fa a tre mesi per avere sostituito la bandiera Ue dalla sede romana della Commissione europea durante un blitz. Come movimento Casapound non andrà in piazza in via ufficiale e non porterà le sue bandiere, ma i militanti saranno in piazza per questa "giornata festosa” ha sottolineato Di Stefano. Non è d'accordo Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova, che ha le stesse paure di alcuni leader dei Forconi: "Il rischio sono le infiltrazioni da parte di persone e ambienti che mirano a destabilizzare il Movimento e che possano anche solo lontanamente portare a provocazioni di tipo golpistico-massonico”. Ma comunque se si va in piazza a titolo individuale un tricolore nello zaino lo si mette. Intanto arriva il commento sulla di Roberto Jonghi Lavarini, detto "barone nero", militante della Destra di Milano. Jonghi Lavarini ha partecipato attivamente al presidio milanese dei Forconi in piazzale Loreto ma è stato vicino anche ai coltivatori che hanno manifestato nelle campagne varesotte. Così incita alla partecipazione: “Marciamo su Roma come nel 1922. Dobbiamo pacificamente assediare e assalire i palazzi del potere politico ed economico”. Infine nel giorno della protesta a piazza del Popolo maliconicamente ammette: "Un colpo di stato militare? Magari fosse possibile, come quelli dei Colonnelli in Grecia o di Pinochet in Cile ma i tempi sono cambiati ed i veri colpi di stato oramai li fanno solo le banche private, le borse, le agenzie di rating, l'alta finanza senza volto che, giustamente e con grande lungimiranza, Benito Mussolini denunciava e definiva come plutocrazia internazionale". Infine l'augurio d'incontrare in piazza il generale Antonio Pappalardo, militare in congedo candidatosi alle elezioni regionali del 2008 in Sicilia con il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo. Ma chi è il malinconico "barone nero"? Ce lo spiegano Daniele Nalbone e Giacomo Russo Spena, autori di "Ripuliti: postfascisti durante e dopo Berlusconi", edito con Castelvecchi. Roberto Jonghi Lavarini è stato tra i soci fondatori di Cuore Nero, circolo neofascista milanese, e si è vantato pubblicamente di essere membro della Fondazione internazionale generale Augusto Pinochet. Tra il 1997 e il 1998 è stato presidente di Alleanza Nazionale del consiglio di zona 3 e passò alle cronache per aver esercitato il suo mandato istituzionale con un ritratto di Mussolini, in uniforme e con il braccio teso nel saluto romano, in bella mostra nel suo ufficio, oltre che per aver inutilmente tentato di rimuovere all'entrata dello stesso consiglio una lapide in memoria dei caduti partigiani e dei "deportati antifascisti ed ebrei nei campi di sterminio nazisti". Organizzatore dei "festeggiamenti fascisti" per la Marcia su Roma e dei "torpedoni neri" per Predappio, in un suo blog Roberto Jonghi Lavarini si vantava di aver intrattenuto, nel corso degli anni, rapporti con i neonazisti tedeschi e "contatti ufficiali" con le Destre sudamericane, cilene e paraguaiane, ma anche in Sudafrica con i razzisti boeri di Eugène Terre'Blache. Un personaggio decisamente sopra le righe, Jonghi Lavarini. amico personale della famiglia La Russa, passato dal Fronte della gioventù, di cui fu anche segretario provinciale agli inizi degli anni novanta, ad Alleanza Nazionale, alla Fiamma Tricolore e al Movimento sociale europeo dell'eurodeputato Roberto Bigliardo. Sua la sigla Destra per Milano, fondata nel 2000. Nell'ultimo periodo, riscoperte le proprie origini nobiliari, si è attivato, si dice su mandato del principe Emanuele Umberto di Savoia, per organizzare una corrente di aristocratici nell'ambito del Pdl. Forse sull'onda della sua riscoperta origine nobiliari Jonghi Lavarini dice che andrà in piazza del Popolo con il centro Studi Storici e Politici "Patria e Libertà" che annuncia nobili adesioni: "Sua Altezza Imperiale la Principessa Silvia Comeno d'Otranto (discendente dagli Imperatori di Bisanzio)" e "Sua Eccellenza il Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri, esponente della nobiltà nera papalina e della destra più tradizionalista e reazionaria, da sempre difensore del mondo agricolo". Insomma il mondo della nobilità vuole partecipare: pronti a scendere anche i Nobili Contadini e al loro fianco i Monarchici Tradizionalisti (Sabaudi ma anche Borbonici, Asburgici e Papalini...quindi anche le discendenze precedenti al 17 marzo 1861 saranno presenti!). Con loro anche i fratelli Diego e Mauro Zoia Puschina di Inveruno, dirigenti della Lega Nord, vicini a Mario Borghezio e il il Conte "Grappa" Alessandro Romei Longhena, imprenditore e allevatore di cavalli, che deve il suo soprannome alla passione che lo lega alla bevanda. E c'è pure chi fa l'occhilino all'uomo dell'anno, Papa Francesco: "Da sempre l'autentica aristocrazia è legata alla propria terra e difende la propria comunità. Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica, legale e pacifica, è per noi naturale. Oggi saremo con Calvani ma, domenica, accompagneremo gli altri Forconi in Piazza San Pietro. Forte è la componente cattolica del movimento che si riconosce nella Dottrina Sociale della Chiesa e Papa Francesco si è sempre dimostrato attento al mondo del lavoro ed al disagio degli ultimi, lontani e vicini, e darà loro la sua paterna benedizione" come ricorda Patrizio Romano Conte Cavaliere di Gran Croce Prof. Fernando Crociani Baglioni di Serravalle di Norcia.
Forconi, destra radicale si spacca. Casapound c'è, Forza Nuova no. "Marciamo su Roma come nel 1922" - Laura Eduati, L'Huffington Post  |  Pubblicato: 17/12/2013 18:36
Come è accaduto per il coordinamento dei cosiddetti forconi, anche la destra radicale si spacca in vista della manifestazione di domani a piazza del Popolo organizzata dagli scissionisti di Danilo Calvani. All'appuntamento si presenteranno i militanti di Casapound ma non quelli di Forza Nuova. Mentre promettono “una marcia su Roma come nel 1922” i militanti della Destra per Milano guidata dal “barone nero” Roberto Jonghi Lavarini, protagonista in questi giorni del presidio a piazzale Loreto ma anche nelle campagne varesotte in cima ai trattori dei coltivatori in lotta. Era stato proprio Calvani nei giorni scorsi a ribadire: “Casapound e Forza Nuova non manifesteranno assolutamente con noi”. Il timore, espresso soprattutto dagli altri coordinatori delle proteste cominciate il 9 dicembre come Mariano Ferro e Lucio Chiavegato, è che nel primo appuntamento romano dei forconi possano accadere tafferugli come a Torino. Il leader degli agricoltori pontini aveva poi ripetuto di non condividere le frasi antisemite pronunciate da Corrado Zunino.  “Andremmo a manifestare anche se Casapound non esistesse”, conferma il vicepresidente di Casapound Simone di Stefano, condannato a tre mesi per avere sfilato la bandiera Ue dalla sede della Commissione europea a Roma domenica durante un blitz. Di Stefano spiega che il suo movimento non ha aderito formalmente all'appuntamento di piazza del Popolo ma ugualmente i suoi militanti – in arrivo anche da molte parti d'Italia - ci saranno “senza le nostre bandiere ma soltanto con la bandiera italiana perché questa non è una protesta politicizzata e ogni italiano è benvenuto se vuole contribuire a una giornata festosa”. Di parere opposto Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova, secondo il quale la manifestazione di domani potrebbe prendere una “piega imprevedibile”. Il rischio sono le “ infiltrazioni da parte di persone e ambienti che mirano a destabilizzare il Movimento dei Forconi e che possano anche solo lontanamente portare a provocazioni di tipo golpistico-massonico”. Da Milano Roberto Jonghi Lavarini invece promette: “Marciamo su Roma come nel 1922”. Con un linguaggio apertamente contradditorio: “Dobbiamo pacificamente assediare ed assalire i palazzi del potere politico ed economico”. Il leader della Destra per Milano, ex candidato per An e per La Destra di Storace, finora ha partecipato con i suoi militanti al presidio di piazzale Loreto. Ma si è anche fatto fotografare con un forcone in mano in cima al trattore di coltivatore agricolo di Varese - suo parente, specificano i comunicati apparsi sul sito dove campeggiano foto di saluti romani, motti della Xmas e poster che richiamano il periodo fascista. A scomunicare “il barone nero” Lavarini è proprio il coordinatore del presidio di piazzale Loreto, Giuseppe “Chewbe” De Leo, che mantiene la linea dettata da Mariano Ferro e Lucio Chiavegato. Ossia: non partecipare alla protesta di Danilo Calvani. “Piazza del Popolo è pericolosa, sarà la piazza degli interventisti mentre noi siamo pacifisti”. La ragione di tanto timore, spiega De Leo, corre nel web: “In molti luoghi virtuali abbiamo visto associare Calvani all'ex generale Pappalardo. Non vorremmo che dietro la sua figura ci fossero persone pronte a organizzare un colpo di stato usando poveri cittadini che vogliono soltanto protestare”.  Non pervenute invece le altre formazioni della destra radicale. Nei giorni scorsi Adriano Tilgher, portavoce del Fronte Nazionale, aveva spiegato che i suoi militanti stavano partecipando ai presidii a titolo personale pur condividendo la rabbia dei forconi mentre i neofascisti del Movimento sociale europeo – protagonisti dei tafferugli sotto la sede del quotidiano “La Repubblica” e lungo la Cristoforo Colombo il 9 dicembre – preferiscono rimanere in silenzio nonostante condividano le richieste di chi protesta. Un gruppo è accampato al Circo Massimo per chiedere un alloggio da destinare alle famiglie povere.
Forconi, anche l'aristocrazia nera in piazza con Calvani - 18 dicembre 2013  di Filippo Conti
A leggere i nomi manca solo la contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare. Ma tant'è. Anche l'aristocrazia nera e papalina appoggia i forconi. Legata tradizionalmente alla terra e ai costumi contadini, i nobili romani non si sono lasciati sfuggire l'occasione di farsi notare. Così oggi alla manifestazione dei forconi a Roma, al fianco di Italo Calvani, ci saranno anche loro. Nobili contadini e Monarchici tradizionalisti. E domenica accompagneranno i leader dei forconi in piazza San Pietro. A ricevere la benedizione del Papa. Ecco alcuni dei nobili presenti oggi alla manifestazione così come vengono presentati dal comunicato stampa: "Sua Altezza Imperiale la Principessa Silvia Comeno d’Otranto (discendente dagli Imperatori di Bisanzio), la Contessa Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo (sorella dell’artista Piero e mamma di Pippa Bacca), il Conte “Grappa” Alessandro Romei Longhena (imprenditore, allevatore di cavalli, produttore e bevitore di grappa), il Barone “Nero” Roberto Jonghi Lavarini (Walser Freiherr von Urnavas, presidente del comitato Destra per Milano) ed i fratelli Diego e Mauro Zoia Puschina di Inveruno (dirigenti della Lega Nord, vicini a Mario Borghezio). Non poteva certamente mancare il sostegno (e forse anche la presenza) di un noto personaggio storico come Sua Eccellenza il Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri, esponente della nobiltà nera papalina e della destra più tradizionalista e reazionaria, da sempre difensore del mondo agricolo". Diciamo che molti manifestanti - rappresentanti della disperazione di molti cittadini e categorie - si chiederanno: ma questi che ci fanno qui? Speriamo solo che non li prendano a forconate
Ore 10.55 - Hanno fatto sapere di partecipare alla manifestazione di protesta dei Forconi a Roma anche un centinaio di Nobili Contadini (provenienti da tutta Italia) e Monarchici Tradizionalisti (Sabaudi ma anche Borbonici, Asburgici e Papalini) invitati dal Centro Studi Patria e Libertà del Patrizio Romano Conte Cavaliere di Gran Croce Prof. Fernando Crociani Baglioni di Serravalle di Norcia, che ha cosi motivato l’adesione: “Da sempre l’autentica aristocrazia è legata alla propria terra e difende la propria comunità. Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica, legale e pacifica, è per noi naturale. Bisogna dare risposte, soprattutto, al disagio delle giovani generazioni che hanno ripreso la via della emigrazione perché l’Italia nega loro il pane dell’oggi, la possibilità di costruirsi una famiglia e delle prospettive per il futuro. Oggi saremo con Calvani ma, domenica, accompagneremo gli altri Forconi in Piazza San Pietro. Forte è la componente cattolica del movimento che si riconosce nella Dottrina Sociale della Chiesa e Papa Francesco si è sempre dimostrato attento al mondo del lavoro ed al disagio degli ultimi, lontani e vicini, e darà loro la sua paterna benedizione”. Con Patria e Libertà, a Roma, saranno presenti Sua Altezza Imperiale la Principessa Silvia Comeno d’Otranto (discendente dagli Imperatori di Bisanzio), la Contessa Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo (sorella dell’artista Piero e mamma di Pippa Bacca), il Conte “Grappa” Alessandro Romei Longhena (imprenditore, allevatore di cavalli, produttore e bevitore di grappa), il Barone “Nero” Roberto Jonghi Lavarini (Walser Freiherr von Urnavas, presidente del comitato Destra per Milano), i fratelli Diego e Mauro Zoia Puschina di Inveruno (dirigenti della Lega Nord, vicini a Mario Borghezio), e il Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri, esponente della nobiltà nera papalina e della destra più tradizionalista e reazionaria, da sempre difensore del mondo agricolo.
Forconi, in piazza a Roma arrivano i "nobili": dalla Principessa di Bisanzio al Conte Grappa  - L'Huffington Post  |  Pubblicato: 18/12/2013 10:54 
In Piazza del Popolo, Insieme ai duri del movimento dei Forconi, ci saranno anche "un centinaio di Nobili Contadini (provenienti da tutta Italia) e Monarchici Tradizionalisti (Sabaudi ma anche Borbonici, Asburgici e Papalini)". Lo assicura il "Patrizio Romano Conte Cavaliere di Gran Croce Prof. Fernando Crociani Baglioni di Serravalle di Norcia" (candidato al Senato per Fratelli d'Italia), che ha comunicato di averli radunati tramite il suo centro studi "Patria e libertà". "Da sempre l'autentica aristocrazia è legata alla propria terra e difende la propria comunità - spiega Baglioni - Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica, legale e pacifica, è per noi naturale". Che preannuncia l'arrivo a Roma di una girandola di personaggi dai titoli e dalle ascendenze che hanno dell'incredibile. "Saranno presenti Sua Altezza Imperiale la Principessa Silvia Comeno d'Otranto (discendente dagli Imperatori di Bisanzio), la Contessa Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo (sorella dell'artista Piero e mamma di Pippa Bacca), il Conte "Grappa" Alessandro Romei Longhena (imprenditore, allevatore di cavalli, produttore e bevitore di grappa)". Più prosaica la qualifica di il "Barone Nero" attribuita all'istrionico personaggio della Milano nera Roberto Jonghi Lavarini (Walser Freiherr von Urnavas, presidente del comitato Destra per Milano). Che, in treno verso la Capitale rassicura a suo modo sulla non violenza della protesta: "Un colpo di stato militare? Magari fosse possibile, come quelli dei Colonnelli in Grecia o di Pinochet in Cile ma i tempi sono cambiati ed i veri colpi di stato oramai li fanno solo le banche private, le borse, le agenzie di rating, l'alta finanza senza volto che, giustamente e con grande lungimiranza, Benito Mussolini denunciava e definiva come plutocrazia internazionale". Nonostante il pantheon di riferimento, spiega che "siamo noi i veri democratici, gli uomini liberi che lottano contro la dittatura bancaria europea ed il sistema parassitario dei partiti". La lista dei presenti stilata da Baglioni passa poi per "i fratelli Diego e Mauro Zoia Puschina di Inveruno (dirigenti della Lega Nord, vicini a Mario Borghezio)". E, infine, "non poteva certamente mancare il sostegno (e forse anche la presenza) di un noto personaggio storico come Sua Eccellenza il Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri, esponente della nobiltà nera papalina e della destra più tradizionalista e reazionaria, da sempre difensore del mondo agricolo".
Strane Presenze: Miseria e nobiltà in piazza. C’è del sangue blu nei forconi.
Il conte Fernando Crociani Baglioni, tramite il suo centro studi Patria e Libertà, ha convocato la principessa Silvia Comeno d'Otranto (discendente dagli Imperatori di Bisanzio), la contessa Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo (sorella dell'artista Piero e mamma di Pippa Bacca) e il conte "Grappa" Alessandro Romei Longhena. "Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica, è per noi naturale".
 
Alle amministrative di maggio si è presentato - con Fratelli d'Italia - come consigliere del I Municipio. Alle elezioni di febbraio - sempre con FdI - si era candidato al Senato (collegio del Lazio) con lo slogan “L’Italia chiamò”. Oggi il conte Fernando Crociani Baglioni, esponente della Società romana, sarà in piazza del Popolo per la manifestazione di protesta dei Forconi. E stavolta, per conto del suo centro studi Patria e Libertà, ha contattato un centinaio di Nobili Contadini (provenienti da tutta Italia) e Monarchici Tradizionalisti (Sabaudi ma anche Borbonici, Asburgici e Papalini). Crociani ha annunciato che saranno presenti “sua altezza imperiale la principessa Silvia Comeno d'Otranto (discendente dagli Imperatori di Bisanzio), la contessa Elena Manzoni di Chiosca e Poggiolo (sorella dell'artista Piero e mamma di Pippa Bacca), il conte "Grappa" Alessandro Romei Longhena (imprenditore, allevatore di cavalli, produttore e bevitore di grappa), il barone "nero" Roberto Jonghi Lavarini (Walser Freiherr von Urnavas, presidente del comitato Destra per Milano) ed i fratelli Diego e Mauro Zoia Puschina di Inveruno (dirigenti della Lega Nord, vicini a Mario Borghezio)”.  “E’ una protesta trasversale – ha commentato il conte Crociani Baglioni – l’aristocrazia è sempre stata legata alla propria terra e difende la propria comunità. Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica, è per noi naturale”. Così pensare a un motto ‘sangue blu e forconi’ (invece dell’antitetico falce e martello) non è poi sbagliato. “La storia lo insegna, nella tradizione risorgimentale c’è stata vicinanza tra nobiltà e popolo. Il ‘forcone’ è simbolo dell’insurrezione. In piazza oggi deve andare in scena un’insurrezione pacifica ma che porti in superficie i malesseri che sono visibili quotidianamente. I giovani hanno difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro e a progettare un futuro. L’Italia nega loro il pane, perciò sono costretti a emigrare”. Non è ancora certa la presenza, ma  intanto è arrivato il sostegno anche del Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri “esponente della nobiltà nera papalina – ha ricordato il conte Fernando Crociani Baglioni - e della destra più tradizionalista e reazionaria, da sempre difensore del mondo agricolo “. E sulla componente cattolica del movimento, il conte Crociani Baglioni ha sottolineato che c’è un forte legame con “la Dottrina Sociale della Chiesa e Papa Francesco si è sempre dimostrato attento al mondo del lavoro ed al disagio degli ultimi, lontani e vicini, e darà loro la sua paterna benedizione". 'Miseria’ e nobiltà - alla fine - possono andare a braccetto, soprattutto con un forcone in mano. 
Neofascisti, monarchici e nobiltà nera marciano insieme al popolo dei Forconi
-Redazione- Folclorista la partecipazione all’insegna di “Quando c’era lui” alla protesta dei Forconi. Un’Italia che ricorda con nostalgia i tempi in cui i treni arrivavano in orario. Le spaccature all'interno dei Forconi iniziavano a sentirsi anche tra i movimenti neofascisti. Calvani, leader e organizzatore della protesta, aveva parlato chiaro: “Casapound e Forza Nuova non manifesteranno assolutamente con noi”. Mariano Ferro e Lucio Chiavegato, del Coordinamento nazionale 9 dicembre, avevano paura di infiltrazioni e tensioni. Tutti gli organizzatori della protesta avevano poi preso le distanze da Corrado Zunino, che aveva espresso opinioni antisemite su cui era scattata una polemica con l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova, che ha le stesse paure di alcuni leader dei Forconi: "Il rischio sono le infiltrazioni da parte di persone e ambienti che mirano a destabilizzare il Movimento e che possano anche solo lontanamente portare a provocazioni di tipo golpistico-massonico”. Intanto arriva il commento sulla di Roberto Jonghi Lavarini, detto "barone nero", militante della Destra di Milano. Jonghi Lavarini ha partecipato attivamente al presidio milanese dei Forconi in piazzale Loreto ma è stato vicino anche ai coltivatori che hanno manifestato nelle campagne varesotte. Così incita alla partecipazione: “Marciamo su Roma come nel 1922. Dobbiamo pacificamente assediare e assalire i palazzi del potere politico ed economico”. Infine nel giorno della protesta a piazza del Popolo maliconicamente ammette: "Un colpo di stato militare? Magari fosse possibile, come quelli dei Colonnelli in Grecia o di Pinochet in Cile ma i tempi sono cambiati ed i veri colpi di stato oramai li fanno solo le banche private, le borse, le agenzie di rating, l'alta finanza senza volto che, giustamente e con grande lungimiranza, Benito Mussolini denunciava e definiva come plutocrazia internazionale". Infine l'augurio d'incontrare in piazza il generale Antonio Pappalardo, militare in congedo candidatosi alle elezioni regionali del 2008 in Sicilia con il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo. Forse sull'onda della sua riscoperta origine nobiliari Jonghi Lavarini dice che andrà in piazza del Popolo con il centro Studi Storici e Politici "Patria e Libertà" che annuncia nobili adesioni: "Sua Altezza Imperiale la Principessa Silvia Comeno d'Otranto (discendente dagli Imperatori di Bisanzio)" e "Sua Eccellenza il Principe Lilio Marescotto Sforza Ruspoli di Cerveteri, esponente della nobiltà nera papalina e della destra più tradizionalista e reazionaria, da sempre difensore del mondo agricolo". Il  mondo della nobilità vuole partecipare: pronti a scendere anche i Nobili Contadini e al loro fianco i Monarchici Tradizionalisti (Sabaudi ma anche Borbonici, Asburgici e Papalini…quindi anche le discendenze precedenti al 17 marzo 1861 saranno presenti!). Con loro anche i fratelli Diego e Mauro Zoia Puschina di Inveruno, dirigenti della Lega Nord, vicini a Mario Borghezio e il il Conte "Grappa" Alessandro Romei Longhena, imprenditore e allevatore di cavalli, che deve il suo soprannome alla passione che lo lega alla bevanda. "Da sempre l'autentica aristocrazia è legata alla propria terra e difende la propria comunità. Partecipare a questa legittima protesta, popolare e patriottica, legale e pacifica, è per noi naturale. Oggi saremo con Calvani ma, domenica, accompagneremo gli altri Forconi in Piazza San Pietro. Forte è la componente cattolica del movimento che si riconosce nella Dottrina Sociale della Chiesa e Papa Francesco si è sempre dimostrato attento al mondo del lavoro ed al disagio degli ultimi, lontani e vicini, e darà loro la sua paterna benedizione" come ricorda Patrizio Romano Conte Cavaliere di Gran Croce Prof. Fernando Crociani Baglioni di Serravalle di Norcia.

martedì 17 dicembre 2013

"Con i Forconi: con il popolo contro il sistema!"

 
 

 
 

 

Ieri "un centinaio" di militanti e simpatizzanti del Comitato Destra per Milano (Movimento per Alleanza Nazionale) "ha partecipato attivamente alla sacrosanta protesta organizzata dal Movimento dei Forconi". Lo sostiene il “barone nero” Roberto Jonghi Lavarini, del movimento Destra per Milano che, "divisa in quattro gruppi e senza simboli di partito, ha portato la propria piena solidarietà ed il proprio convinto sostegno politico ai presidi di Bergamo, Lodi, Piacenza e Vercelli". Jonghi Lavarini "ha guidato il gruppo di Vercelli, partecipando alla manifestazione degli agricoltori, organizzata da alcuni suoi parenti produttori di riso, ed è salito su un trattore, imbracciando un forcone e una bandiera tricolore". "E' stata - afferma Jonghi Lavarini - una calda giornata fredda. Una memorabile, pacifica, spontanea e trasversale rivolta nazionalpopolare contro la plutocrazia mondialista, questa Europa di banchieri, tecnocrati e burocrati, questo governo di servi incapaci , le caste e la partitocrazia che stanno ammazzando di tasse le imprese e le famiglie italiane".
Libero quotidiano, 1° dicembre 2013
c215900e-60fd-11e3-afdDESTRA PER MILANO - Roberto Jonghi Lavarini, presidente del Comitato Destra per Milano, in una nota ha preso posizione riguardo la manifestazione dei Forconi, che definisce «memorabile, pacifica, spontanea e trasversale rivolta nazionalpopolare contro la plutocrazia mondialista, questa Europa di banchieri, tecnocrati e burocrati, questo governo di servi incapaci , le caste e la partitocrazia che stanno ammazzando di tasse le imprese e le famiglie italiane». Jonghi Lavarini ha anche annunciato che «alle prossime manifestazioni saranno regalate e distribuite le bandiere cuore-crociate simbolo della rivolta (tradizionalista, identitaria, aristocratica e contadina) di “Vandea” contro l’oppressione giacobina».
CORRIERE DELLA SERA, 10 DICEMBRE 2013
Anche il "barone nero" Roberto Jonghi Lavarini, già presidente di zona 3 per Alleanza Nazionale, dichiara che la sua associazione Destra per Milano è presente fin dal primo giorno ai presidi.
LA REPUBBLICA, 11 DICEMBRE 2013
«È il vero spirito del fascismo di San Sepolcro del 1919, trasversale, che univa la sinistra interventista, sindacalismo, ex combattenti e antiparlamentaristi» rievoca Roberto Jonghi Lavarini, esponente della Destra per Milano, detto anche il Barone Nero, che in questi giorni gira per tutto il Settentrione sostenendo la protesta dei forconi. Si tiene in contatto con Najat Tantaoui, già portavoce della donne marocchine in Italia, vicina al Pd, tra le promotrici della rivolta dei forconi nel milanese, in particolare nel blocco del traffico in piazzale Loreto, terra di confine del capoluogo lombardo. «La chiamo “camerata” scherza Jonghi. «Ieri i militanti di Forza Nuova erano in piazza con i “leonkavallini” in una manifestazione pacifica: una scena bellissima». La trasversalità, la non appartenenza politica sono il motto di questa strana forma di protesta che sembra aver scavalcato persino il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo. Non c'è una regia comune. Le frange di destra hanno l'ordine di cantare solo l'inno nazionale, ma allo stesso tempo si ritrovano a fianco giovani tifosi delle curve che cantano contro la polizia. Dovevano essere a Roma durante il giorno della fiducia, ma proprio per questi problemi organizzativi hanno preferito posticipare la “marcia” nei prossimi giorni.
Non vogliono essere chia­mati for­coni. Un gio­vane lea­der improv­vi­sato urla: “Ho saputo che c’è un poli­tico che si è fatto foto­gra­fare al pre­si­dio, voglio dire che noi non lo cono­sciamo e non vogliamo avere niente a che fare con lui” (era Jon­ghi Lava­rini, noto destrorso locale). Mes­sin­scena? Forse no, “qui ci sono comu­ni­sti, fasci­sti, poveri, disoc­cu­pati, cosa importa?”. E comun­que, quand’anche fosse una piazza ete­ro­di­retta, è un embrione di rivolta impos­si­bile da gover­nare per qua­lun­que grup­petto fasci­sta, soprat­tutto a Milano. I ragazzi e le ragazze sono la mag­gio­ranza, gio­va­nis­simi disoc­cu­pati o precari.
IL MANIFESTO, 11 DICEMBRE 2013
Nel movimento che in questi giorni sta sfilando a Milano ci sono anche esponenti di estrema destra. Il comitato antifascista di zona 3 di Milano se ne è accorto. E per questo motivo ha diramato un comunicato dove racconta per filo e per segno chi c'è in questi giorni in manifestazione con i Forconi. Qui di seguito la nota.
In prima fila era riconoscibile il famigerato “barone nero” Roberto Jonghi Lavarini, segretario lombardo della Destra di Storace, che quando era presidente di zona 3 per AN, ha proposto di intitolare proprio Piazzale Loreto al dittatore Mussolini
LINKIESTA, 12 DICEMBRE 2013
Per Roberto Jonghi Lavarini, Presidente del Comitato Destra per Milano, questa manifestazione è: “memorabile, spontanea, pacifica e trasversale. Si tratta di una rivolta nazional-popolare contro la plutocrazia mondialista, questa Europa di banchieri, tecnocrati e burocrati, questo governo di servi incapaci, le caste e la partitocrazia che stanno ammazzando di tasse le imprese e le famiglie italiane”
http://lamianotizia.it/forconi,-secondo-giorno-di-protesta-in-tutta-italia.html

giovedì 12 dicembre 2013

"Con il popolo, con i forconi, contro il sistema!"

 
 
Siamo costretti, ancora una volta, a precisare che la manifestazione popolare milanese di Piazzale Loreto è assolutamente spontanea, trasversale ed apolitica e che noi eravamo solo piccola parte dei mille manifestanti presenti oggi al presidio ed al corteo in Corso Buenos Aires, come, ieri, a Vercelli, a Rho-Pero e davanti alla Regione Lombardia. Questa protesta non può essere strumentalizzata da nessuno (di destra come me, di centro o di sinistra) ed è proprio questa la novità assoluta e la vera forza del movimento che sta crescendo in tutta Italia. Oggi, come ieri e come domani, in Piazzale Loreto non ci saranno sigle o gruppi ma un solo popolo sotto una unica bandiera, quella nazionale tricolore. Il referente, il portavoce ed il coordinatore di questo nascente movimento, autenticamente patriottico e rivoluzionario, per unanime decisione e a garanzia di tutte le diverse componenti, è

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che è l'unico autorizzato a parlare a nome della piazza!