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lunedì 28 gennaio 2013

Intervista a Roberto Jonghi Lavarini (candidato indipendente con La Destra di Francesco Storace alla camera dei deputati).

Intervista a Roberto Jonghi Lavarini (La Destra-Storace). - 26 gennaio 2013 - Profilo del candidato: 40 anni, milanese, marito e padre, aristocratico, cattolico, laureato e imprenditore, ex dirigente di AN e del PDL, si presenta in lista alla Camera dei Deputati nella circoscrizione elettorale di Milano (Lombardia 1) con La Destra di Francesco Storace, nella coalizione di centro-destra di Silvio Berlusconi. D – Ma non avevi detto addio alla politica? Ed ora sei candidato alla camera… R – Ma no, ho detto addio al PDL ma alla politica solo arrivederci. E, dopo una breve pausa di riflessione, sono tornato alla carica. Per me la politica è una forte passione (mi sono iscritto al MSI a quattordici anni), ma la sento anche come un preciso dovere morale. Lamentarsi della situazione di generale degrado e poi non fare nulla per cambiare le cose, è troppo comodo, se non vile, bisogna, al contrario, impegnarsi, dedicarci tempo ed energie, combattere in prima persona. D – Quindi sei passato, con il tuo gruppo, con La Destra di Francesco Storace… R – Precisiamo: mi candido come indipendente nella sua lista, a sostegno del progetto Itaca di Marcello Veneziani, per la riunificazione politica della destra italiana. La Destra si è ufficialmente impegnata a convocare, dopo le elezioni, un congresso costituente, aperto a tutta l’area ed a tutti gli Italiani di buona volontà. Bisogna costruire un grande Fronte Nazionale, popolare e sociale, sul modello di quello francese di Jean Marie e Marine Le Pen, dei quali, mi onoro, di essere amico. D – E perché con La Destra e non con i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni? R – Loro dicono di non essere di destra e di rifarsi al partito popolare europeo e, poi, sono la scissione dell’ultimo minuto, dopo avere sostenuto il governo Monti per mesi. La Destra su questi due punti, per me fondamentali, è decisamente più coerente e credibile. Per il resto non mi faccia parlare, del resto, i Fratelli d’Italia sono nostri alleati… D – No: il “Barone Nero” non può ritirarsi e non rispondere alla mia domanda… R – Eh va bene. Penso che Fratelli d’Italia sia soprattutto una operazione di apparato, per salvare la piccola casta di una corrente e le loro, spesso immeritate, rendite di posizione; basta vedere chi sono i loro candidati: tutti mestieranti della politica, ben remunerati, con più incarichi e mandati. Soddisfatto? Ma, ora, parliamo d’altro, per favore! D – Cosa mi dici della frammentazione della destra radicale in cinque liste? R – Una vera follia, un suicidio politico. Il voto dato a queste listarelle dello zero virgola è, non solo del tutto inutile (perché non hanno alcuna speranza di ottenere degli eletti) ma, persino dannoso, perché essendo al di fuori della coalizione di centro-destra, avvantaggiano, anche se indirettamente, il vero nemico del nostro popolo, ovvero l’infame alleanza mondialista del “Monti dei Paschi di Siena”, fra il compagno Bersani ed il banchiere Monti. Il voto a La Destra è, non solo, fortemente identitario ma anche utile, direi decisivo, per difendere la nostra sovranità nazionale, ed impedire una alleanza di governo fra la sinistra post-comunista e giacobina ed i poteri forti del capitalismo finanziario internazionale. http://www.partecipami.it/users/viewprofile/47/int

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